martedì 31 dicembre 2013

AUGURI

QUESTO E' IL MIO PERSONALE AUGURIO per questo nuovo anno che sta per iniziare.
Un anno ricco di cambiamenti. Episodi di vita piacevoli e non...amici che non erano poi così amici...lontananza dai propri cari, non poter essere presenti come si vorrebbe nella vita delle proprie nipoti.... Pochi sanno e si sono interessati alla vicenda della nostra famiglia. Molti lo hanno fatto solo per aver qualcosa di cui parlare.In pochi conoscono le varie sfumature positive della nostra vita.Pochi sanno che mentre ero la prima ad aver bisogno di sostegno sentivo dentro di me la necessità di aiutare io stessa gli altri. Nonostante, la vita sia dura e ci metta a dura prova,ogni giorno, io ,la speranza non l'ho persa! Grazie a chi ci è stato vicino anche con piccoli-grandi gesti.
Grazie a tutti quei segni che riempiono le giornate e mi aiutano a "vedere" positivo. Continuo il mio percorso senza odio ne rancore e auguro a tutti di trovare la giustra strada che conduce alla felicità. Io l'ho trovata con l'aiuto delle persone che amo, viviamo nell'amore della nostra famiglia. Sarebbe bello un mondo dove non esiste egoismo, dove le persone sono realmente interessate a chi sei, a cosa pensi, a cosa ti succede quotidianamente. Invece purtroppo, la smania di potere, l'invidia, la poca umiltà in molti prevale.
Auguro a tutti di trovare pace interiore e amore verso se stessi in primo luogo, così da poter esser capaci di dare amore incondizionato anche agli altri. Questo è l'augurio ricco di sogni e di speranza che faccio a tutti voi.
BUON 2014  A TUTTI VOI

CuoriAngeli

mercoledì 25 dicembre 2013

SEMPRE ACCANTO A NOI

Oggi è Natale.
In questi giorni di feste tutti quanti cerchiamo di circondarci delle persone a noi care. Molti si riuniscono intorno alla tavola, chi con i genitori, nonni, nipoti, figli, zii. Semplicemente si condivide un momento di serenità e si cerca di dimenticare anche solo per qualche ora i problemi della vita quotidiana.
Oggi oltre alla gioia dello stare insieme, in famiglia con la mia tribù, un pensiero va anche a tutti coloro che sono meno fortunati. A chi una casa non c'è l'ha, a chi  può "permettersi" un pasto caldo, rimediato nelle mense dei poveri, a tutti quei bambini che non potranno gioire davanti ai regali lasciati da Babbo Natale sotto l'albero, a chi è malato, a tutti coloro che soffrono. 
Io oggi mi sento fortunata, nel nostro piccolo siamo molto fortunati!Penso anche a chi non riesce a gioire e che non riesce a trovare quella magia, che il Natale per tradizione dovrebbe dare ad ognuno di noi. Purtroppo gli anni passano e spesso accade che ripensando a quando ero piccina, i ricordi scaturiscono in me malinconia, per chi non c'è più.
Proprio nel pensare a chi non c'è più una domanda nasce spontanea: -Saranno felici? Come sarebbe stato se ci fossero ancora?
La fede cristiana insegna che riposeremo in pace e dice che dopo la morte abbandoneremo ogni pensiero terreno. Detto questo, io mi chiedo: -possibile che una volta morta mi dimenticherò di chi è rimasto?Non proverò più amore per i miei figli?Certamente non è ciò che desidero!
Bé in merito a questo vi voglio raccontare una cosa che lessi in un libro e che mi permette di trovare risposta.
La protagonista ed autrice del libro fa una serie di domande e da delle risposte in base alle sue esperienze. Ognuno di noi quando muore e può decidere se vivere nella luce, accanto a Dio, la maggior parte sceglie questo.
Potrebbe accadere che in questa condizione si é talmente felici (circondati dalla luce) e  nel rincontrare le persone care che ci si dimentichi di tutto.
Come una donna, dopo il parto, quando ha il suo bambino tra le braccia dimentica il dolore. Però comunque come accade ad ogni mamma che ripensa al suo parto, il ricordo del dolore non si dimentica.Ma la gioia di un figlio é talmente grande che si accetta le sofferenza. 
La sofferenza, le lacrime,  la tristezza sono esperienze che servono per crescere e per capire la natura e la forza della nostra anima.
C'é chi lavora su se stesso e si pone delle domande e c'é chi solo in prossimità della morte si chiede che senso ha avuto vivere, cosa ha fatto di buono, ecc....da questo si deduce che purtroppo molte anime non sono felici. Si sentono frustrante perché non hanno colto delle occasioni di crescita nella vita terrena.
Ma anche nella luce si potrà continuare a crescere é questo darà pace alle anime turbate.
La morte rende più consapevoli, di conseguenza più saggi e i nostri cari intendono comunicarcelo per renderci la vita più semplice.
Molte volte non ascoltiamo o non sappiamo come fare perciò loro si sentono frustrate.
Forse uno dei cuori che anche oggi si è materializzato è un segno tangibile di chi è accanto a noi, seduto a tavola mentre mangiamo, giochiamo a tombola, mentre i bambini scartano i loro regali e i loro occhi si riempiono di gioia allo stato puro...
Mentre, nonostante la vita sia difficile, ci circondiamo d'amore e di pensieri positivi, uniti dalla voglia di scambiarci segni d'affetto. E così che mi piace pensare che i nostri cari vivano per sempre accanto a noi e che riescano a gioire della serenità famigliare. 
Con affetto auguro a tutti voi un sereno e felice Natale. 

CuoriAngeli

martedì 10 dicembre 2013

ASPETTANDO IL NATALE

Dov'è finito il Natale? Quando ero bambina ricordo chiaramente quell'aria di festa, di serenità che si respirava...La città illuminata anche nella periferia, i negozi con decori natalizi, in mezzo alla nebbia, luminose le luci facevano sentire l'arrivo del natale...Un momento di raduno famigliare, la casa della nonna colma di zii, cugini...Le  famiglie riunite che formano una grande famiglia.Attorno ad un tavolo a condividere i pasti in allegria, serenità...I doni di babbo natale che si materializzavano sotto l'albero, i giochi con le carte...Ed oggi che son cresciuta, tristezza, per chi non potrà più esserci, la casa della nonna vuota...Ormai è solo consumismo....Dov'è finita quella serenità, quella gioia? Vedo egoismo, non c'è altruismo...La preoccupazione è solo quella di fare il regalo...Ma stiamo scherzando? Ma io ai miei figli voglio far respirare a pieni polmoni il Natale, il vero senso del Natale!!
Mi rendo conto però che è diventato improponibile riuscirci come vorrei.
Intorno c'è molto egoismo, non c'è più la vera famiglia,quella allargata. Son valori che purtroppo piano piano si stanno perdendo...troppi i problemi e a volte non si riesce a star insieme perché la situazione economica non lo permette...Ma in tutto questo ci son genitori che pur di accontentare i propri figli si privano e fanno loro almeno un dono....Dopo tutto son bambini, in questa vita che ci mette a dura prova vogliamo negar loro la gioia di scartare un regalino? Ma la verità è una sola, anche loro ormai son vittime del consumismo e non sembrano mai contenti....
Mi trovo a rispondere a domande imbarazzanti. Mi vien chiesto chi sono tutti quei Babbi Natale che si vedono in giro, in televisione. Oppure come mai nei centri commerciali ci sono tutti quei giochi....Babbo Natale forse va a comperarli?
Anche se mi rendo conto che ogni anno è sempre più difficile io continuo a portare avanti le tradizioni...
Natale è la nascita di Gesù bambino, importante per chi è cristiano...Natale è sentirsi più vicini agli altri, ai bisognosi, a chi vive realtà come la guerra, la fame, a chi e' malato!!!
Questo e' ciò che cerco di trasmettere ai miei bimbi...e forse anche se ciò che accade da ieri 9 dicembre 2013 IN TUTTA ITALIA non cambierà il paese in cui viviamo....Vedo, però, nel buio altri visi luminosi, altre persone, fratelli, sorelle, tutti uniti per cercar di riemergere...solidarietà tra il popolo italiano...speriamo in previsione di un Natale e di un futuro piu' sereno per tutti...


CuoriAngeli

lunedì 9 dicembre 2013

UNA PRESENZA COSTANTE

Il Natale ormai è vicino e non posso fare a meno che ripensare a ciò che accadde un anno fa.... Come da tradizione l' 8 dicembre, giorno dell'immacolata a casa nostra tutta la tribù incluso il nostro cagnolino, nonché supervisore, provvede ai vari addobbi natalizi.... L'anno passato l'ometto numero due di casa, durante le festività si era ammalato. Erano circa le 18.00 e l'effetto della tachipirina iniziava a svanire... La febbre non era esageratamente alta circa 38, ma l'ometto era molto assonnato e così si mise sul suo letto a riposare. La stanza era illuminata solo dalle luci dell'albero di natale... Lo aiutai a mettersi sotto le coperte e gli dissi che per qualsiasi cosa avrebbe potuto chiamarmi, sarei arrivata in un baleno. Uscii dalla stanza e feci appena in tempo ad arrivare in cucina. Sobbalzai per aria... - Mammaaaaaaaaaaa, mammaaaaaaaaaaaaaaaa..... Corsi a vedere perché urlava tanto. Lo trovai come addormentato (un minuto prima era sveglio)in una sorta di trans...Sdraiato con occhi sbarrati fissava l'albero di natale. Gli dissi: -Dimmi, che succede? Perché hai urlato? Non rispondeva, mi avvicinai. -Ehi!!!Cos'hai? Stai male?Dimmi? Niente....ad un certo punto iniziò a piangere, per poi dopo qualche secondo iniziare a ridere, per poi tornare a piangere e poi nuovamente a ridere....e così via, il tutto accompagnato da uno sguardo fisso verso l'albero e occhi sbarrati, come spiritati....Questa situazione durò qualche minuto, lo presi è urlando lo scossi fino a quando quello stato catatonico si trasformò in un solo pianto, accompagnato da un dito puntato verso l'albero e urla verso un uomo che io non vedevo.... Fu un'esperienza abbastanza sconvolgente....Quando tornò in se, il bambino iniziò a parlarmi di un uomo con la barba bianca... -Babbo natale?Dissi io... -No! Non aveva il cappello rosso. Rispose lui Iniziò un dialogo: Lui: -Aveva la barba, ma anche i baffi scuri. Io: -Capisco. Scusa e perché piangevi?Ti faceva paura vederlo? Lui: -No. Piangevo perché era cattivo! Io: -Come mai era cattivo? Lui: -Mi diceva che questa non era casa mia e che dovevo andare via....Però, poi mi faceva ridere, mi parlava in modo strano e mi diceva che scherzava....Ma se ne stava li, vicino all'albero... Io: Ma ora è ancora qui? Lui: -No è andato via. Mi venne una delle mie illuminazioni... Presi alcuni libri e gli mostrai delle immagini...Nulla... Fino a quando non presi il libro acquistato qualche tempo prima ad 1 euro....chi mi segue avrà già capito di cosa sto parlando... Aprii una pagina dove c'era un immagine di frati...Tra tutti mio figlio senza esitazione indicò proprio lui! Mi viene ancora la pelle d'oca... -E' lui!!!Come mai hai una foto sua? Chi è? Iniziò a riempirmi di domande e volle sfogliare il libro. Mi resi conto che effettivamente San Pio aveva barba bianca e baffi scuri...provai ad imitare il dialetto pugliese( stendiamo un velo pietoso) e lui ridendo a crepapelle mi ripeteva: -Si!Si!Si!Era proprio così, ma come fai???Sei buffa!Lo sai?Sei uguale!!! Prima della fine delle festività natalizie io e la tribù andammo a trovare i miei genitori. Un pomeriggio mi feci una full-immersion nei ricordi...presi le foto e mentre tutti si riposavano iniziai a rivivere parte del passato... Adoro le foto, simboleggiano ciò che è stato...e nel guardarle i ricordi anche i più nascosti riemergono... Mi imbattei in una foto della cameretta che io e mio fratello condividevamo da bambini. Notai che accanto al mio letto c'era una foto del santo e pensando bene mi ricordai che amici di famiglia me l'avevano regalata...Non ho mai più trovato quell'immagine...Forse nell'adolescenza la buttai perché non credevo più in nulla...non lo so...Mi rendo però conto che probabilmente l'ho sempre avuto accanto ma non ho mai dato molto peso a niente...

martedì 3 dicembre 2013

EPISODI LEGATI A PADRE PIO

Come promesso inizio col raccontarvi due episodi legati a San Pio.
Una notte feci un sogno e quando mi svegliai l'unica cosa che ricordavo era venerdì e confusamente un numero, 10, 13 o forse 16.
Passò qualche giorno, una mattina mi alzai, portai i bambini all'asilo e con il mio bel pancione mi recai al cimitero. Sentivo un richiamo, una di quelle sensazioni che devo assecondare.
Forse suonerà strano, ma camminare tra le tombe, in quel luogo così silenzioso mi fa star bene...anche se, puntualmente, quando torno a casa mi viene un gran male alla testa....
Decisi di andare a trovare mio zio, tempo fa ve ne parlai nel raccontarvi un sogno.
Mentre camminavo lungo il sentiero che porta alla sua lapide, i miei pensieri andarono all'unica sorella ancora in vita di mio zio.Iniziai a pensare che era proprio un peccato non averla più vista dopo la morte dell'altra sorella...erano in tre...Ormai erano passati anni, sarebbe stato bello contattarla.
Assorta in tutti i miei pensieri una voce catturò la mia attenzione.Mi sembrò di sentire la sua voce. Alzai la testa. - Ma ci vedo bene? A braccetto e felicissime, due donne, una sembrava mia zia e l'altra non avevo idea di chi fosse...Osservai meglio. -No,no,no! Non può essere lei, è troppo giovane, probabilmente è qualche sosia...
Arrivai davanti alla lapide e come sempre una leggera brezza si sollevò, l'odore dei fiori, il silenzio...
Non potevo crederci, non ci avevo mai fatto caso, Padre Pio! In seguito scoprii che proprio la sorella lo aveva voluto mettere sulla tomba. Iniziai a riflettere e cercai di dare un senso a queste continue "visioni" del santo. Detto, fatto!
Sentii un'istinto che mi diceva di andare via da li e di dirigermi ,alla ricerca di non so bene cosa....Scesi le scale e mi recai nella parte opposta a dove mi trovavo.
Mi bloccai, tra le lapidi mi pareva di vedere un uomo fermo che mi fissava. Presi coraggio e mi avvicinai per veder meglio.Più mi avvicinavo e più l'immagine diventava nitida, la statua del santo a grandezza naturale era li davanti ai miei occhi. Si trovava davanti ad una di quella tombe di famiglia, simili a delle piccole cappelle. Tre le mani rosari di ogni genere, ed a terra la foto plastificata di un ragazzo, al massimo trentacinquenne, con un cero...acceso. Mi guardai intorno e non notai nessuno che potesse averlo acceso....
Questa cosa mi fece pensare parecchio durante il rientro a casa....Nel pomeriggio una telefonata....La zia di cui vi ho parlato, era morta. In un loculo nella parte opposta a quella di mio zio, le spoglie della zia, giacevano insieme al marito da tempo defunto. Il giorno del decesso era venerdì.

Un'altra notte, sognai una stanza, con un lungo tavolo in legno. In realtà, molto spesso, mi trovo in una sorta di dormi veglia, non so bene come definirla.
Comunque, seduti a questo tavolo c'erano dei frati, avevano tuniche marroni con cappucci, erano frati cappuccini. Io li osservavo, stavano li, a testa china silenziosamente annuivano.Ad un tratto uno di loro mi guardò, pensai: Io lo conosco!Perché sono qui?! Era nuovamente lui, Padre Pio. Non parlava, ma con gli occhi e con la mente mi disse: dovrai fare la cosa giusta, pensami e falla,capirai.
Passò qualche giorno e feci un'altro sogno. Mi trovavo in una stanza molto buia, c'erano molte persone.Capii subito che si trattava di un funerale e davanti a me vidi una donna e alle sue spalle due figure maschili. Non conoscevo quella donna ma potevo distinguerne i tratti somatici. Non molto alta, circa 1.60 massimo 1.65 m, corporatura non esile, diciamo robusta ma non esageratamente, capelli castani, tendenti al rame e molto voluminosi. La donna piangeva, aveva perso qualcuno che amava e chiedeva sostegno.
L'indomani mio marito ebbe una triste notizia, lo zio era morto.
Come troppo spesso accade, purtroppo, i bambini si trovano in mezzo a situazioni di litigi tra adulti e quindi crescono sotto le regole dei genitori. Per molti anni mio marito non aveva avuto nessun tipo di rapporto con gli zii e con i loro figli. Mi trovai in una situazione difficile da gestire, volevo aiutare mio marito che stava male ed era confuso ed indeciso. Da una parte sarebbe voluto andare al funerale e star vicino alla zia ed ai suoi due cugini, dall'altra sapeva che i genitori se ne sarebbero risentiti. Cosa fare? Sentivo che dovevo spronarlo, dopo tutto ormai era adulto. Poteva farsi lui stesso un' idea.
Per fortuna non era il solo a non aver avuto rapporti con loro e proprio mentre gli dicevo quali fossero le mie opinioni, una telefonata lo convinse definitivamente. Sarebbe andato con un altro componente della famiglia, il cugino. Prima di andare gli descrissi la donna del sogno e lui mi disse di non ricordare con chiarezza la zia, proprio a causa dei tanti anni di lontananza. Di una cosa però era sicuro, il colore dei capelli. Quando tornò a casa la mia descrizione corrispondeva a quella della zia....capelli voluminosi però data l'età ormai bianchi e corporatura identica...Dopo qualche tempo andammo a casa loro, volevano conoscere anche tutto il resto della famiglia.
Quando entrai, davanti a me riconobbi quella donna e le due figure maschili...Notai subito che la zia era  molto credente, aveva santini ovunque..non c'era un angolo della casa libero...immagini, statuette, non avevo mai visto nulla di simile.
In tarda serata, nel tentativo di far addormentare la più piccola della tribù, mi misi nel corridoi.
I miei occhi cercavano un segno e finalmente in mezzo a tutti quei santi, lui era li che mi guardava.
Avevo fatto la cosa giusta, avevo pensato a lui ed avevo capito che era stato lui a condurmi verso la strada giusta.